INTERROGAZIONE n. 75 del 22/08/2022
In merito alla candidatura dell’area di Gioia Tauro ad ospitare l’investimento di Intel Corporation per la produzione di semiconduttori

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
la Commissione europea ha approvato l’8 febbraio scorso lo European Chips Act, un provvedimento destinato esplicitamente ad aumentare la produzione di semiconduttori in Europa;
i semiconduttori, in buona sostanza, fanno funzionare la grandissima parte degli oggetti e dei sistemi di comunicazione alla base dell’economia odierna e della nostra vita quotidiana: gli smartphone, le telecomunicazioni, le macchine e le moto che ormai ospitano sofisticati sistemi di controllo elettronico, i nostri elettrodomestici, interi sistemi di gestione aziendale, i data center e via dicendo, solo nel 2020, più di 1000 miliardi di microchip sono stati fabbricati globalmente, circa 130 per ogni abitante della terra, ma sono stati comunque insufficienti al fabbisogno, tanto che, combinando le difficoltà di reperimento delle materie prime con i ritardi e gli scompensi dei traffici di merci dovuti anche alla pandemia, ci si è trovati a dover ridurre la produzione di una serie di prodotti di uso molto comune;
in questo quadro, la Intel Corporation, azienda multinazionale statunitense che produce dispositivi a semiconduttore, microprocessori, componenti di rete, chipset per motherboard (scheda madre), chip per schede video e molti altri circuiti integrati, ha deciso di porre in essere, nei prossimi 10 anni, investimenti importanti per contribuire a colmare il gap dell’Ue che, come previsto nell’European Chips Act, vuole raddoppiare la sua attuale quota di produzione nel mercato globale salendo dal 10 al 20 per cento;
il comunicato ufficiale dell’azienda annuncia per l’Italia “un investimento potenziale” fino 4,5 miliardi di euro e precisa che le discussioni sono ancora in corso, la nuova fabbrica dovrebbe creare “approssimativamente” 1.500 posti di lavoro diretti ai quali s’aggiungono 3.500 indiretti attraverso fornitori e partner;
a tal proposito, solo pochi giorni fa, CGIL, CISL E UIL hanno chiesto alla Regione Calabria di rendersi protagonista in questa delicata fase storica e aprire un canale di interlocuzione proficua con il Ministero competente al fine di attrarre in Calabria il progetto della “Intel” e fare di Gioia Tauro, attraverso la sottoscrizione di un Contratto di sviluppo d’area, una nuova Silicon Valley;
le ragioni, del tutto condivisibili, fatte emergere dall’appello dei Sindacati confederali risiedono nella presenza di un porto come quello di Gioia Tauro con un’apertura strategica sul Mediterraneo e nella Zona economica speciale che potrebbero rappresentare strumenti determinanti in un’ottica di sviluppo legata alla produzione e commercializzazione di semiconduttori;
a quanto sopra si aggiunga come il sistema universitario calabrese, in un settore ad altissimo contenuto tecnologico, possa svolgere un ruolo altrettanto strategico formando e fornendo tecnici preparati con caratteristiche, come la bassa propensione al turnover, funzionali al progetto;
notizie di stampa riportano di numerose candidature per accogliere l’investimento descritto, si era parlato di Catania in quanto c’è la STMicroelectronics (il gruppo italo-francese numero uno in Europa) e di Torino nello stabilimento di Mirafiori, ma i tecnici Intel avrebbero fatto presente che in entrambi i casi lo spazio non basterebbe, si sono fatti avanti il Veneto e l’intera Puglia con Foggia, Bari, Brindisi e Lecce. Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. Se la Giunta regionale ritiene di dover avviare interlocuzioni con i competenti ministeri per candidare la Calabria e specificatamente l’area di Gioia Tauro, ad ospitare l’investimento descritto;
2. Qualora lo ritenesse, quali utili e tempestive iniziative intenda intraprendere.

Allegato:

22/08/2022
R. MAMMOLITI